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Inclusione

Un Istituto inclusivo e attento ai Bisogni Educativi Speciali

Il nostro Istituto Comprensivo è da sempre attento alle esigenze di inclusività di tutti i suoi alunni. La scuola individua e progetta risorse per l’inclusione, per poter cioè rispondere in modo individualizzato ed efficace ai Bisogni Educativi Speciali. Per BES si intende qualsiasi difficoltà evolutiva di funzionamento, permanente o transitoria, in ambito evolutivo e/o educativo e che comporta un danno o un ostacolo o stigma sociale.

Una scuola sensibile alle differenze ed alle difficoltà deve essere in grado di cogliere tutte le problematiche, sia che queste abbiano una certificazione diagnostica sia che rappresentino delle piccole difficoltà, magari solo transitorie, nel funzionamento evolutivo e apprenditivo. Ciò non significa etichettare tutti, ma ospitare, se necessario, nell’ambito dei BES. Il passaggio dal concetto di integrazione al concetto di inclusività significa riconoscere e rispondere in modo efficace al diritto di individualizzazione di tutti gli alunni che presentano qualche difficoltà.

Al fine di delineare il quadro degli interventi e delle misure a favore degli alunni BES e in accoglimento della legge 170 del 2010 e delle sue successive integrazioni, il gruppo GLI dell’Istituto ha elaborato il Piano di Inclusività con lo scopo di elaborare, in accordo con il Collegio Docenti, dei protocolli d’azione finalizzati in primis al benessere scolastico degli alunni.

Il documento è il risultato del confronto tra professionalità ed esperienze diverse (insegnanti curricolari, di sostegno, collaboratori all’integrazione), ognuna delle quali ha dato il suo contributo nella convinzione che l’integrazione scolastica degli alunni diversamente abili si debba fondare su modalità condivise e prassi consolidate.

I temi affrontati nel documento sono la risposta ai bisogni organizzativi, educativi e didattici emersi nell’arco di questi anni.

Nel dettaglio sono:

compiti e ruolo del gruppo GLI dell’Istituto;  obiettivi e modalità per il passaggio delle informazioni sull’alunno con Bisogni Educativi Speciali;  organizzazione e modalità di svolgimento dei Consigli di classe Integrati

il Piano didattico transitorio.

Il Piano per l’Inclusività si può consultare a questo collegamento: https://www.ic-bassa-atesina.it/inclusione/ https://www.ic-bassa-atesina.it/piano-offerta-formativa-e-regolamenti/

Nel nostro Istituto la percentuale di alunni e alunne che si avvalgono della Legge 104/1992

(Legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate) a novembre 2016 è del 6% (33 alunni su 557). A questi si aggiungano gli alunni e alunne riconosciuti dalla legge 170/2010 (Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico: dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia), pari al 6,0% (33 alunni su 557).

Il nostro Istituto, nel recepire la Circolare ministeriale nr. 8 del  marzo 2013, si è interrogato su quale fosse l’impegno profuso finora per l’inclusione di tutti gli alunni, e cosa si potesse migliorare. Ciò ha portato a ridisegnare le modalità di intervento pedagogico nelle classi, a partire da una prima ricognizione dei bisogni di ogni classe tra maggio e giugno del precedente anno scolastico.

Si è giunti così a mettere in campo interventi didattici ed educativi da parte di singoli docenti in ore curricolari, cercando di usare nella maniera più razionale possibile le risorse umane e le ore disponibili. Questa modalità ha permesso una migliore gestione delle prassi di inclusione, grazie anche al recupero di una dimensione pedagogica delle ore a completamento dei docenti.

I   Disturbi Specifici di Apprendimento

Dalle Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento (allegate al Decreto Ministeriale 12 luglio 2011:

“I Disturbi Specifici di Apprendimento interessano alcune specifiche abilità dell’apprendimento scolastico, in un contesto di funzionamento intellettivo adeguato all’età anagrafica. Sono coinvolte in tali disturbi: l’abilità di lettura, di scrittura, di fare calcoli. Sulla base dell’abilità interessata dal disturbo, i DSA assumono una denominazione specifica: dislessia (lettura), disgrafia e disortografia (scrittura), discalculia (calcolo). Secondo le ricerche attualmente più accreditate, i DSA sono di origine neurobiologica; allo stesso tempo hanno matrice evolutiva e si mostrano come un’atipia dello sviluppo, modificabili attraverso interventi mirati. Posto nelle condizioni di attenuare e/o compensare il disturbo, infatti, il discente può raggiungere gli obiettivi di apprendimento previsti. E’ da notare, inoltre (e ciò non è affatto irrilevante per la didattica), che gli alunni con DSA sviluppano stili di apprendimento specifici, volti a compensare le difficoltà incontrate a seguito del disturbo.”

Gli alunni con Disturbo Specifico dell’Apprendimento hanno diritto alla stesura del Piano Didattico Personalizzato (PDP), che viene redatto dall’intero Consiglio di Classe.

Il PDP non è concluso nel momento in cui viene formalmente approvato, ma è proprio in questo momento che inizia a svolgere la sua azione di supporto alla programmazione.

È uno strumento di lavoro che ha lo scopo di ricordare cosa bisogna mettere in pratica e che può essere in qualsiasi momento ridiscusso nel caso dovessero sorgere nuove difficoltà o cambiassero i bisogni dell’alunno.

All’interno di questo documento vengono evidenziate, se necessarie, le misure compensative e dispensative.

Le strategie compensative danno autonomia al soggetto e hanno lo scopo di ridurre gli effetti negativi del disturbo per raggiungere prestazioni adeguate.

Le strategie dispensative, sono talvolta necessarie, evitano l’insorgere di problemi maggiori e hanno lo scopo di evitare che il disturbo possa comportare un generale insuccesso scolastico.

Compito dell’Istituzione scolastica è adattare le sue modalità di insegnamento per far conseguire a tutti i suoi alunni il successo formativo.

La collaborazione con la famiglia assume un ruolo molto importante e per fare questo sono richieste alla scuola:

competenze educative;

la costruzione di una relazione di sostegno e di aiuto;  l’elaborazione congiunta di compiti e obiettivi comuni;

la creazione di un senso di empowerment reciproco.

Progetto “Difficoltà di apprendimento della letto-scrittura”

La legge 8 ottobre 2010 n. 170 “Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico” riconosce e definisce i DSA, stimolando la scuola ad individuarli precocemente ed a garantire pari opportunità di apprendimento a tutti gli alunni.

L’Istituto Comprensivo Bassa Atesina già nel 2007 si era attivato per far fronte alle difficoltà di apprendimento della letto scrittura attraverso un corso di aggiornamento proposto dal Centro Studi Erickson. Gli incontri erano stati parte integrante di un “Progetto di ricerca-azione sui disturbi specifici dell’apprendimento della letto-scrittura e della competenze linguistiche”, ed hanno avuto come finalità principale l’individuazione precoce del problema e l’attivazione di strategie d’intervento specifiche.

In questi ultimi anni si è quindi focalizzata l’attenzione sull‘attività di prevenzione ed individuazione precoce delle difficoltà di apprendimento della letto – scrittura, che coinvolge un numero sempre più consistente di alunni.

Il progetto “Individuazione precoce delle difficoltà di letto scrittura” in collaborazione con l’Intendenza Scolastica in lingua italiana, prevede la somministrazione di prove scolastiche collegate alla progettazione di attività di recupero effettuata con una didattica qualificata.

Somministrazione e correzione delle prove

All’interno dell’Istituto Comprensivo Bassa Atesina sono presenti dei referenti che si occupano della somministrazione e della correzione delle prove. I referenti sono delle persone che hanno partecipato a degli incontri di formazione, organizzati negli ultimi anni dall’Intendenza Scolastica. Dall’anno scolastico 2013-2014 i referenti dell’Istituto hanno introdotto una nuova organizzazione interna al progetto con l’obiettivo di diffondere competenze e consapevolezza sulla struttura delle prove e sul loro utilizzo didattico. Le prove vengono corrette, quando possibile, insieme all’insegnante di classe, che ha quindi la possibilità di confrontarsi immediatamente con il referente per la definizione/valutazione del tipo di errori e per la loro tabulazione.

CLASSE PRIMA: dettato di sedici parole a gennaio e maggio

CLASSE SECONDA: dettato e comprensione del testo a novembre e maggio.

Le prove vengono proposte nella stessa settimana in tutte le scuole primarie dell’Istituto Comprensivo.

Restituzione dei risultati

Le prove tabulate vengono inviate dai referenti all’esperto assegnato dall’Intendenza Scolastica al nostro Istituto come figura di riferimento, il quale, in base alla tipologia di errori, propone ai docenti dei percorsi di approfondimento durante degli incontri di tipo laboratoriale. Lo scopo di questi momenti è di realizzare un laboratorio attivo e rispondere alle necessità dell’Istituto. Per questo motivo tutti gli insegnanti (anche di classi diverse da quelle in cui avviene la somministrazione delle prove) possono richiedere approfondimenti o proporre tematiche su cui riflettere.

Laboratori linguistici di recupero

“Quando un docente osserva delle difficoltà nelle prestazioni scolastiche dell’alunno, predispone specifiche attività di recupero e di potenziamento […] Una prestazione apatica solo in alcuni casi implica un disturbo”.

I laboratori linguistici di recupero per i bambini che superano la soglia di errore prevista, possono essere attivati dai consigli di classe a seconda dell’organizzazione interna dei singoli plessi. Materiali di approfondimento o sostegno possono essere chiesti ai referenti.